Informazioni aggiuntive
Colore | Tela |
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Misura | 120×120, 120×240, 60×120 |
Superficie | Naturale |
Spessore | 6 mm |
Specifiche | Gres fine porcellanato |
I tratti distintivi della collezione “Euridice”, nella loro apparente semplicità, accolgono una straordinaria complessità di riferimenti derivati dalla storia della pittura, anche comprendendo la memoria del gesto insegnata dai paleolitici: se è vero che “il passato non è un padre da uccidere ma una madre da cui trarre nutrimento”, la poetica di questa serie di eleganti ceramiche di rivestimento non intende disvelare una specifica, distintiva verità assoluta, ma proporre un sublime impiego del grès porcellanato che, assimilato a una tela grezza, definisce un’opera che resta al contempo parziale e infinita.
«Un tempo all’arte veniva dato il compito di trasferire dal mondo inanimato al mondo animato quell’oggetto che era l’oggetto d’arte. Oggi, coscienti che tutto il mondo è animato, il problema è semmai quello di dare all’artista il compito di interagire con l’intelligenza della materia.» Giorgio Griffa
Colore | Tela |
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Misura | 120×120, 120×240, 60×120 |
Superficie | Naturale |
Spessore | 6 mm |
Specifiche | Gres fine porcellanato |
The distinctive traits of the “Euridice” collection, in their apparent simplicity, embody an extraordinary and bar-setting complexity stemming from the history of painting, even including the memory of the gesture taught by the Paleolithics. If it is true that “the past is not a father to be killed but a mother from whom to draw nourishment”, the poetry of this series of elegant ceramics proposes a sublime use of porcelain stoneware which, assimilated to a rough canvas, defines a work that is at the same time partial and infinite.
«In the past, art was expected to transfer the object, or work of art, from the inanimate to the animate world. Now, since we know that the whole world is animate, the task of the artist is to interact with the intelligence of matter.» Giorgio Griffa